martedì 11 dicembre 2012

                   VIDEOCLIP


Ormai da decenni i video musicali sono un elemento essenziale della diffusione e della produzione della musica pop e rock. Si può affermare infatti che non vi sia cantante o gruppo che,a ogni nuovo disco,non presenti anche un video che lo promuova.A volte il videoclip presenta situazioni che non sono in rapporto fra loro,ma che la musica unisce facendo acquisire a essi una nuova logica:è il ritmo della musica che regola il ritmo dell'immagine.

martedì 13 novembre 2012

                                LA COLONNA SONORA

Le immagini in movimento sono la componente fondamentale di quella straordinaria finzione che è il cinema, ma certo non l'unica.Altrettanto importanti sono le parole,la musica,e i rumori,i quali, tutti insieme,danno vita alla colonna sonora.
    
                STEREOTIPI  

La musica da film usa sapientemente molti collaudati meccanismi della comunicazione sonora e non disdegna affatto di servirsi di stereotipi molto diffusi. Pensate ad esempio a queste due situazioni piuttosto tipiche.

          CONVERGENTE E DIVERGENTE

Abbiamo visto che nel film la musica mantiene uno stretto rapporto con ciò che lo schermo mostra, al punto che immagini e sonoro vengono generalmente percepiti come un unico messaggio.A volte la musica rinforza le emozioni suscitate dalle immagini, a volte la contrasta. Nel primo caso la musica è usata in modo convergente,nel secondo caso invece la musica è utilizzata in maniera divergente.

        MUSICA IN E MUSICA OFF 
    La musica del film può nascere dentro la scena o essere del tutto estranea a essa. Se l'immagine mostra una banda che sfila per la città e contemporaneamente ne sentiamo anche il suono,
la musica è in,in quanto fa parte della scena, non ne rappresenta cioè un commento.
 MUSICA IN
  
MUSICA OFF
                   

martedì 6 novembre 2012

                                     MUSICA E CINEMA

Nel buio della sala cinematografica tutti viviamo immersi in una       realtà che ci appare viva e vera:
proviamo emozioni intense, ridiamo di gusto o piangiamo calde lacrime.In realtà il CINEMA è una COSTRUZIONE ARTIFICIALE: ciò che vediamo e sentiamo è stato appositamente predisposto dal regista per raggiungere precisi risultati espressivi. I RUMORI possono ALLARGARE LA SCENA consentendosi di vivere contemporaneamente in due spazi diversi: se vediamo il protagonista che dorme e contemporaneamente sentiamo il rumore di un'esplosione, sappiamo, pur senza vederlo, che in un luogo assai vicino è successo qualcosa di grave.
  Roma città

martedì 23 ottobre 2012

        Musica    pubblicità 



La pubblicità è una presenza continua, che accompagna molti momenti della nostra giornata. Essa tende ad agire sulla nostra memoria: lo scopo della pubblicità è essenzialmente quello di farci ricordare il prodotto  reclamizzato e di indirizzare la nostra scelta al momento dell'acquisto. 


PER ESEMPIO QUESTA IMMAGINE FA ATTRARRE L'ATTENZIONE DEGLI ADULTI PER POI COMPERARNE IL PRODOTTO.
TARGET = è una fascia di pubblico ben determinata di potenziali compratori ai quali la pubblicità si rivolge principalmente.
ITEM = sono le idee fondamentali, i concetti chiave che la pubblicità associa al prodotto reclamizzato e che cerca di comunicare al consumatore per invogliarlo all'acquisto.

martedì 16 ottobre 2012


     LA MUSICA SACRA NEL RINASCIMENTO



 Il maestro della cappella di s.Marco ha il compito di partecipare a tutte le cerimonie, religiose e civili,e di comporre musica sacra e profana.



La cappella musicale esistente presso s.Marco è davvero ricca e importante:essa comprende due organisti, trenta cantori rinomati per la loro bravura e il gruppo degli archi e dei fiati cui si aggiungono, nelle occasioni importanti, i suonatori di tamburo e i famosi sei trombettieri del DOGE.


Dentro s.Marco esistono due organi, uno di fronte all'altro, presso i quali si sistemano due cori.

lunedì 15 ottobre 2012


la radio

 L'invenzione della radio è frutto di una serie di esperimenti tenuti alla fine dell'Ottocento che dimostravano la possibilità di trasmettere informazioni tramite le onde elettromagnetiche.
Secondo una sentenza della corte Statunitense, non riconosciuta in ambito internazionale, il primo a riuscirci fu Nikola Tesla nel 1893 in una conferenza pubblica a St.Louis,Missouri. Secondo la corte, l’apparato che Tesla usò conteneva tutti gli elementi che erano incorporati nei sistemi radio prima della sviluppo della “valvola termoionica”[1]. Da precisare che comunque, il presunto apparato costruita da Tesla, non è riuscito a trasmettere ne (ovviamente) a ricevere segnali e la sentenza è stata emessa dagli U.S.A. e non viene riconosciuta da nessun altro Stato non U.S.A. . Infatti, l'opinione mondiale conserva la certezza, dimostrabile da libri e da documentazione storica, che prova che l'inventore della radio fu, come sempre saputo, Guglielmo Marconi che nel 1895, a soli ventun'anni, riuscì a trasmettere un segnale in codice Morse a circa due chilometri di distanza dalla villa di famiglia a Pontecchio (Bologna) nello stesso anno però Nikola Tesla inviava segnali distinti tra due punti distanti circa 50 km a West Point (New York). Marconi continuò a perfezionare l'invenzione, che fu ribattezzata il "telegrafo senza fili", non esitando ad uscire anche dai confini italiani: il 12 dicembre 1901 lo scienziato riuscì a trasmettere il primo segnale radiotelegrafico transoceanico, da Poldhu in Cornovaglia (Regno Unito) a St. John's in Terranova (Canada).
Nel giugno del 1943, però cinque mesi dopo la morte di Nikola Tesla, una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti attribuì a Tesla la precedenza rispetto a Marconi, del brevetto base della radio.[2]
L'invenzione di Marconi aveva però un limite: la difficoltà di trasmettere i suoni, che avrebbe agevolato la diffusione a livello di massa del nuovo strumento.
Il primo, che riuscì nell'intento fu il canadese Reginald Fessenden. Il 23 dicembre 1900 Fessenden riesce a trasmettere a circa un chilometro e mezzo di distanza, un breve messaggio vocale: "Uno, due, tre, quattro, nevica lì dove siete voi signor Thiesen? Se sì, volete telegrafarmi?". Era nata la radio. L'enorme eco, ben pubblicizzata, delle trasmissioni di Marconi è stata tale che, ancora oggi, l'inventore del mezzo radiofonico molto spesso viene considerato Marconi e non Fessenden[3].
Il 24 dicembre 1906 Fessenden trasmette il primo programma radiofonico della storia: parole e musica vennero udite nel raggio di 25 km dalla stazione trasmittente situata a Brant Rock sulla costa del Massachusetts. La radio era pronta per entrare nelle case di tutto il mondo. 

sabato 22 settembre 2012


Simulazioe esami ECDL (1,2,3,4,5,6,7)


Test, esercizi e simulazioni d'esame per il conseguimento della ECDL, la patente europea del computer. La European Computer Driving Licence (ECDL), in italiano Patente Europea di Guida del Computer. 1. concetti di Tecnologia dell’Informatizione (Concepts of Information Technolgy, IT)); 2. uso del computer e gestione dei file (Usinh the Computer and Managing Files); 3. elaborazione testi (Word processing); 4. foglio elettronico (Spreadsheets); 5. basi di dati (Database); 6. strumenti di presentazione (Presentation); 7. informazione e comunicazione (Information comunication) 

giovedì 31 maggio 2012


Negli strumenti musicali idiofoni il suono è prodotto con la vibrazione del corpo stesso dello strumento, senza l'utilizzo di corde o membrane e senza che sia una colonna d'aria a essere fatta vibrare.
Questa famiglia è una delle cinque principali nella famosa divisione dei pionieri Erich von Hornbostel e Curt Sachs per la classificazione degli strumenti musicali. Gli idiofoni sono stati ulteriormente suddivisi in quattro sottocategorie: percussioneconcussionescuotimentoraschiamento.
Molti strumenti a percussione che non sono tamburi sono idiofoni e la maggior parte di questi hanno origini occidentali. Questi strumenti sono classificati come idiofoni a percussione e vengono suonati colpendoli direttamente, con una o più bacchette (come il triangolo) o con le mani (come il ghatam indiano), o indirettamente a seguito di scuotimento (come maracas o cabasa). Tra gli strumenti detti a concussione figurano i piatti, i legnetti, le nacchere e la frusta. Gli idiofoni sono realizzati in materiali diversi, come il metallo, il legno, l'osso e le materie plastiche. Gli strumenti a suono determinato sono suonati controllando la nota prodotta, e rispettando le regole dell'armonia come per gli altri strumenti con la stessa caratteristica. Gli strumenti a suono indeterminato sono utilizzati invece per la scansione dei ritmi, o con funzione di abbellimento.

Gli strumenti musicali della classe dei membranofoni si dividono in due famiglie fondamentali che hanno in comune lo stesso materiale vibrante, una membrana tesa: i mirliton e i tamburi.
I mirliton emettono il suono per mezzo della vibrazione di una membrana tesa che viene sollecitata dalla voce dell'esecutore e entra in vibrazione aggiungendo frequenze di disturbo alle frequenze vocali, con la conseguenza di modificare il timbro dell'esecutore (es.kazoo).
I tamburi emettono il suono per mezzo della vibrazione di una membrana tesa che può essere sollecitata in numerose maniere.
  • Tamburo sonaglio: la membrana viene sollecitata da oggetti contenuti all'interno del fusto del tamburo che viene agitato come un sonaglio (Es.indiani d'america).
  • Tamburo a frizione rotante: la membrana riceve le vibrazioni da una corda fissata al suo centro e imperniata con un nodo scorsoio ad un bastoncino in modo che il tamburello possa roteare. Se ne produce un cra cra dovuto all'effetto Doppler indotto sull'ascoltatore (Es raganella romagnola e di altre zone del mediterraneo).
  • Tamburo percosso: la membrana viene sollecitata con le mani, con mazzuoli, con spazzole di filo di ferro (batteria), con mazzuoli imbottiti (Timpano orchestrale).
  • Tamburo a percussione indiretta, tamburo tibetano: la percussione è indotta dalla rotazione su se stesso, alternativamente del tamburo che così riceve la percussione di battenti legati all'esterno che per il brusco cambio di rotazione vanno a collidere sulle membrane.
  • Tamburo a frizione: la frizione è ottenuta sfregando le membrane con le mani o con un bastone appoggiato o imperniato al centro della membrana (es. putipù napoletano).
Nel coccodè del galletto romagnolo la frizione è ottenuta tirando con le dita una cordicella legata al centro della membrana; le dita scorrono sulla cordicella evocando il suono del coccodè del galletto.
La forma dei fusti del tamburo può essere molto varia; ecco alcuni esempi: fusto a cornice a cono a cono rovesciato a botte cilindrico a caldaia (Timpani) ecc. Le membrane sollecitate possono essere due (tamburo bipelle); oppure una sola col tamburo chiuso alla estremità opposta o chiuso da un'altra membrana (in ogni caso si dice monopelle).

La membrana è costruita con materiali sintetici o naturali, fra cui la pelle animale, il mylar, ed altri. Per massimizzare la vibrazione della membrana, alcuni strumenti come i tamburi della batteria, utilizzano una membrana cosiddetta risonante, che influenza comunque il timbro in relazione alla sua tensione. In tal caso, la membrana su cui viene generata la vibrazione iniziale viene indicata come battente.
Per enfatizzare il suono molti membranofoni utilizzano un cilindro risonante, il fusto, che raccoglie le vibrazioni della membrana nella zona di contatto con la stessa. Il materiale di cui è costituito il fusto caratterizza il timbro dello strumento, che ha un suono caldo nei casi di fusti di materiale naturale, come il legno, ed un suono più squillante e con più armonici nel caso di fusti in metallo o in materieplastiche.
I tiranti sono utilizzati per intonare lo strumento, nel caso di strumenti a suono determinato, o per ottimizzare la risonanza con il fusto per gli strumenti a suono indeterminato. I tiranti possono essere delle viti di metallo che avvitano in appositi blocchetti ed applicano una forza su un cerchio superiore alla membrana ed esterno al fusto, o tiranti in corda, questi ultimi più diffusi nelle percussioni artigianali.

cordofoni (comunemente detti 'strumenti a corda') sono strumenti musicali che producono il suono attraverso le vibrazioni prodotte dalle corde di cui sono dotati.
Gli strumenti cordofoni hanno solitamente una cassa armonica con la funzione di amplificare il suono, un manico o tastiera che consente di determinare l'altezza della nota da eseguire, il ponte che consente di tendere le corde sullo strumento e i piroli (bischeri) o le chiavette o le meccaniche (a seconda del tipo di strumento) con cui può essere regolata la tensione delle corde, allo scopo di accordare lo strumento. Per realizzare le corde si utilizza l'acciaio, il bronzo, il nichel, il nylon o il budello, ricavato dall'intestino di bovini o ovini. I primi cordofoni vennero costruiti nella preistoria: veniva tesa una corda fra le estremità di un'asta di legno flessibile, formando una struttura molto simile a quella di un arco, tanto che si pensa che inizialmente venissero utilizzati gli stessi archi da caccia. Soltanto in seguito lo strumento venne dotato di una cassa armonica ottenuta da noci di cocco svuotate, altra frutta dal rivestimento duro, ma anche zucche tagliate a metà o altri oggetti che si prestassero ad amplificare il suono prodotto dal pizzicamento delle corde o dallo sfregamento di queste con un altro arco di dimensioni ridotte, abbozzo del moderno archetto.

Indice

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A corde strofinate (ad arco) [modifica]

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Archi (musica).
Gli strumenti cordofoni ad arco sono

La categoria degli elettrofoni raggruppa gli strumenti musicali in cui il suono viene generato per mezzo di una circuitazione elettrica o un dispositivo elettromagnetico.
Questa categoria è stata aggiunta alla classificazione Hornbostel-Sachs del 1914, solo dopo la revisione a cura della Galpin Society Journal, nel 1961.
Uno strumento che fa uso dell'elettricità per amplificare il suo suono, ma non per generarlo, non è classificato fra gli strumenti elettrofoni. Uno di questi è la chitarra elettrica, che nel rispetto dei criteri di valutazione delle categorie originari, si classifica negli strumenticordofoni.[senza fonte]
Il suono prodotto dai primi strumenti elettrofoni era basata sull'amplificazione diretta di unaforma d'onda generata da un oscillatore. Questa sintesi di generazione è definita analogica. Sebbene il progresso abbia destinato questa tecnologia ai musei, questi strumenti sono ancora discretamente diffusi, e in alcuni casi persino molto ricercati sul mercato del vintage. Fra questi si può citare il minimoog.
Sebbene non faccia uso di oscillatori elettronici ma di un sistema di generazione elettromeccanica (tonewheel), tra gli elettrofoni può essere annoverato anche l'organo Hammond, brevettato nel 1954 dall'orologiaio Laurens Hammond.
La filosofia della famiglia di strumenti permette ogni forma di strumento immaginabile, tra cui l'esempio più eclatante è il theremin, in cui manca ogni contatto fisico con il musicista.
La diffusione dei circuiti integrati nell'industria degli strumenti musicali, ha permesso di incorporare sofisticati dispositivi in grado di riprodurre un suono registrato digitalmente, ilcampione audio. È questo il momento in cui la sintesi analogica viene soppiantata da quelladigitale. I sintetizzatori diventano quindi macchine in grado di riprodurre tutti gli strumenti musicali, e non solo.

Strumenti elettrofoni [modifica]

giovedì 26 aprile 2012

LUNA



      ALLA LUNA (LEOPARDI)

   O graziosa luna, io mi rammento
2             che, or volge l’anno, sovra questo colle
3             io venia pien d’angoscia a rimirarti:
4             e tu pendevi allor su quella selva
5             siccome or fai, che tutta la rischiari.
6             Ma nebuloso e tremulo dal pianto
7             che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
8             il tuo volto apparia, che travagliosa
9             era mia vita: ed è, né cangia stile,
10           o mia diletta luna. E pur mi giova
11           la ricordanza, e il noverar l’etate
12           del mio dolore. Oh come grato occorre
13           nel tempo giovanil, quando ancor lungo
14           la speme e breve ha la memoria il corso,
15           il rimembrar delle passate cose,
16           ancor che triste, e che l’affanno duri!


venerdì 20 aprile 2012


PROGETTO;”IL VOLO”

costruzione:CAPPELLO DA MUTATORE
ci serve:

1= PROGETTO
2= MATERIALI ADATTI
3= ATTREZZI
4= LUOGO ADATTO
5= COSTRUZIONE (LAVORAZIONE)
6= COLLAUDO

giovedì 19 aprile 2012

AU CLAIR DE LA LUNE !!




"Au clair de la lune,
Mon ami, Pierrot,
Prtemoi ta plume
Pour crire un mot!
Ma chandelle est morte,
Je n'ai plus de feu;
Ouvremoi ta porte,
Je suis trs peureux!"

Au clair de la lune,
Pierrot respondit:
"Je n'ai pas de plume,
Je suis dans mon lit;
Va ches la voisine,
Je crois qu'elle y est;
Car dans la cuisine,
On bat le briquet.

giovedì 15 marzo 2012

finalmente il mio sogno si è avvelatooo!!!!ancora nn ci credoo!!!XD

il boscooooo!!!!XD

Il bosco o selva è un'ampia superficie di terreno co
Per distinguere un bosco da un'alberatura, da un frutteto o da simili piantagioni è stata creata la seguente definizione: un bosco, per essere tale, deve avere un'estensione minima di 5.000 m², con altezza media degli alberi di almeno di 5 m, una percentuale di copertura del suolo di almeno il 20% nonché una larghezza minima di almeno 20 m [1].
Le leggi ed i regolamenti forestali delle varie regioni italiane propongono, dal punto di vista legislativo, parametri diversi, ma comunque analoghi a quelli sopra esposti.
I boschi sfruttati dall'uomo sono distinti in cedui e fustaie:
  • ceduo è un bosco tagliato periodicamente (di solito ogni 10/30 anni), che a seguito del taglio si rigenera grazie all'emissione di polloni, cioè di ricacci dalla ceppaia. Il bosco perciò si rigenera prevalentemente per via vegetativa o agamica;
  • fustaia (o "bosco d'alto fusto") è un bosco che è tagliato ad intervalli di almeno 40/100 anni e in modo tale che, dopo il taglio, il bosco stesso si rinnovi attraverso la nascita di nuove piantine (plantule), nate dai semi degli alberi pre-esistenti o lasciati dopo il taglio ("alberi portasemi" o "riserve"). Il bosco perciò si rigenera soprattutto per via sessuata o gamica.
La gestione del bosco ad alto fusto, permettendo il taglio solo a intervalli molto distanziati, si addice alle grandi proprietà (che sono perlopiù pubbliche), dove è possibile procedere al taglio a lotti scaglionati nel tempo (assestamento forestale). Nelle piccole proprietà, la necessità di ottenere legname ogni anno spinge il possessore del bosco a una gestione dello stesso a ceduo. Inoltre, solitamente, dai cedui si ottiene soprattutto legna da ardere o, soprattutto nel caso del castagno, pali; le fustaie invece forniscono legname da opera di ogni tipo.
In Italia circa un terzo dei boschi sono fustaie e i due terzi cedui; le fustaie sono soprattutto di conifere (che non emettono polloni), di faggio e di castagno mentre tra i cedui prevalgono le querce decidue e sempreverdi ed i boschi misti sia collinari che della macchia mediterraneaperto da alberi, solitamente d'alto fusto.
File:Bosco (Monza - Parco).jpg